26 dicembre 2008

Tibet spiritualmente libero


Da qualche giorno medito di scrivere nel mio piccolo anch'io due righe sulla tragedia del popolo tibetano, tenuto sottomesso con le armi ormai da cinquant'anni al dominio della Cina. 
Poco se ne parla eppure, dopo le proteste della primavera scorsa, i monaci tibetani considerati terroristi dalle autorità cinesi stanno scontando le loro proteste pacifiche, con la "rieducazione politica"
Molti che sono stati arrestati sono condannati ad anni di reclusione o all'ergastolo anche con sentenze segrete.
Dispiace ricordare quando fu Prodi, allora capo del Governo italiano, a piegarsi di fronte alle pressioni e agli interessi per la Cina rifiutando di incontrare il Dalai Lama, capo del governo tibetano in esilio e autorità m
assima spirituale del Tibet. Ne è valsa la pena?
Diverso è stato il comportamento del presidente di turno della UE Sarkozy, capace di sopportare le dure pressioni inevitabili delle Cina:  ha incontrato ufficialmente il Dalai Lama. L'incontro perchè l'Europa possa mediare il conflitto fra il popolo tibetano e la Cina  consente anche una passo avanti nella creazione di una radice comune dei popoli europei, che sia fortemente legata al rispetto dei diritti.
L'autorità spirituale del Dalai Lama, Nobel per la pace, spaventa i potenti. L'arroganza del potere è difficilmente arrestabile, anche quando rasenta il ridicolo.

14 dicembre 2008

Pacchetto clima: Berlusconi esulta ma rimangono gli obiettivi 20:20:20

A conclusione del vertice del consiglio europeo sul pacchetto clima, Berlusconi dice che l'Italia ha vinto su tutta la linea.I vantaggi sarebbero in pratica per l'industria inquinante italiana, vincolata in modo più elastico al pagamento delle quote di emissione in eccesso.
Anche se grazie agli altri paesi europei rimangono per fortuna  fissi gli obiettivi al 2020: 20% di riduzione delle emissioni, 20% di miglioramento nell'efficienza energetica, 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili, di diverso tono sono i commenti di altri esponenti politici, di economisti e di editorialisti di grande fama, pure italiani, per il risultato ottenuto, visto come riduttivo, e per certi versi pure dannoso, rispetto alle potenzialità per un diverso tipo di sviluppo legato all'innovazione tecnologica, che po
trebbe avere inizio proprio dalla decisione di procedere con passo spedito verso le energie rinnovabili.

Intanto Obama sceglie Steven Chu, un ambientalista, Nobel della fisica, a guidare le politiche ambientali statunitensi, indicando un palese cambio di orientamento sulle strategie energetiche rispetto al suo predecessore.
Di questo passo forse gli Stati Uniti potrebbero anche arrivare primi nello sviluppo di nuove tecnologie legate alle rinnovabili e recuperare il ritardo di almeno otto anni dovuti  alla resistenza delle lobby del petrolio e del presidente Bush.
Caro Berlusconi, perchè rallentare anzichè accelerare?

06 dicembre 2008

Centrale a carbone di Porto Tolle: la commissione nazionale Via rinvia il parere


Credo che questo sia il secondo rinvio del progetto di conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle. La volta scorsa, era il settembre 2007, la Commissione, dopo un pressing notevole di esponenti politici locali e nazionali e delle forze sindacali, chiese le integrazioni al progetto, per cui ripartì l'iter di presentazione delle osservazioni.
Dalle notizie recuperate il rinvio di questi giorni sarebbe da attribuire al documento fatto pervenire dalla Procura della Repubblica di Rovigo alla stessa Commissione che si riferisce ad una consulenza tecnica chiesta dalla stessa Procura per conoscere l'impatto sulla salute e sull'ambiente che deriverebbe dalla conversione a carbone. 
Qui una breve sintesi del documento, elaborata da G. Zecchin, da cui emergerebbe che nel progetto ci sono molti punti critici: uno stravolgimento ambientale dovuto all'andirivieni delle chiatte, la possibile presenza di macroinquinanti sopra i limiti e di metalli pesanti come il mercurio e l'arsenico. Inoltre molte sono le incongruenze rispetto alle leggi vigenti sul territorio, dalla legge sul  Parco  ai rilevamenti delle polveri sottili. 
Ricordo che diversi e trasversali sono stati i tentativi a livello regionale per modificare la legge sul Parco. Finora senza successo.
Fuori dalle istituzioni tante sono state le azioni contro la conversione a carbone. In questi anni sono intervenuti anche Beppe Grillo con il dott.Montanari, portando migliaia di persone in Piazza  a Porto Viro, e Greenpeace  con un'azione memorabile, nel dicembre 2006.

03 dicembre 2008

Lobby del carbone e "comitati" dei lavoratori


Meglio prenderla con filosofia ... altrimenti, come dice E. Falcetti già alle 6 del mattino, a proposito di come vanno le cose in Italia "c'è da morire di rabbia!!!"
La lunga battaglia della lobby del carbone contro la logica e il buon senso della gente comune che vorrebbe più energie rinnovabili e meno carbone ancora non si arresta.
Qui a fianco la cartolina con cui i comitati hanno iniziato la raccolta delle adesioni contrarie alla centrale a carbone.

Qui un articolo in cui Giorgio Crepaldi del comitato di Porto Tolle, che continua a dare del filo da torcere ad Enel e alla politica prostrata, interpreta notizie trapelate su un possibile parere di VIA ministeriale a giorni.

E qui di ieri l'articolo in risposta di un certo Ferro, che da presidente del cosiddetto "comitato per lo sviluppo", passa a portavoce del comitato d'azione dei lavoratori (di Enel). In pratica getta la maschera.
Un'azione dura, pervicace e pesante contro l'interesse di tutti noi gente comune che vorremmo il nostro Delta pulito e pronto per un nuovo tipo di sviluppo... come recitavano certi programmi elettorali in tutti questi anni. ...